Partiamo dal fondo (ORE 17:00)… il viaggio si è concluso con una tappa speciale. Mandello del Lario, casa della Moto Guzzi. Non vi racconto nulla… vi invito a visitarla!!! Magari durante il solito ritrovo annuale a settembre
Tutto ha inizio dal Lago Maggiore, a Ghiffa: partenza da lì: autostrada fino a Desenzano (Lago di Garda), dove ho incontrato gli ingegneri di SkyWall (https://www.skywall.it): in compagnia di Riccardo Bettini e Andrea Costa abbiamo visitato un cantiere in Xlam e discusso di soluzioni miste acciaio/legno, nuove tecnologie e modi concreti per ottimizzare i progetti che partiranno a settembre/ottobre 2025.
Lasciato il Garda, ho costeggiato l’intera sponda orientale del Lago d’Iseo, per poi risalire la Val Canonica lungo il fiume Oglio, tra rive fresche e silenziose che invitano a fermarsi per una pucciatina ai piedi (FATTO!!).
La vera sorpresa è arrivata a Schilpario, che non conoscevo, e al passo del Vivione, oltre 1800 metri: piccoli edifici in legno, ordinati e puliti, segherie con tavole pronte per essere lavorate. Non ho resistito: ho voluto toccare quel legno, diverso da quando arriva già trasformato in cantiere. Non poteva mancare una sosta al rifugio: un panino in compagnia di altri motociclisti, con i quali abbiamo scambiato qualche idea sui prossimi itinerari… poi via di nuovo noi 2 (io e la GUZZA).
Il rientro verso Saronno è stato un susseguirsi di paesaggi: la Valtellina, l’Aprica, Sondrio e il Lago di Como (ramo di Lecco), fino a Mandello.
Quattro laghi, due vallate, 650 chilometri circa e dodici ore (7-18:30) intense tra incontri, scoperte, paesaggi e architettura in movimento.