Che sia una vita o solo un giorno
Che sia per sempre o un secondo
L'incanto sarà godersi un po' la strada (cit. C.C)
Non sono semplici spostamenti in moto. È un attraversare il nostro Paese (e in futuro fuori dai confini) con gli occhi da architetto. Osservando, fermandosi dove il paesaggio racconta una storia, dove l’architettura dialoga con il territorio, dove i materiali parlano di cultura. Itinerari lenti, perché ogni tappa è un progetto da scoprire, ammirare e raccontare: grandi spunti per il nostro lavoro.
La ricerca è quella di posti nascosti, curiosità, segreti e luoghi meno battuti: in ogni viaggio cerco di coinvolgere le amministrazioni comunali e i vari Ordini Provinciali degli Architetti, dei paesi o provincie in cui mi fermo, perché penso che possa sensibilizzare le realtà locali e contribuire a far conoscere (a chi ignora) ogni angolo della nostra Italia.
Ogni Buon Viaggio viene pianificato, ma non nei dettagli: è la strada a portarmi “dove vuole” perchè la vera meta è scoprire!
Per me non è solo una moto: è un oggetto di design di Guzzi, a partire dalle sue proporzioni.
Il serbatoio argento (colorazione CENTENARIO 2021) con doppio logo Moto Guzzi in oro: sembra un intonaco antico che ha assorbito la luce di cent’anni di viaggi.
La sella, comfort puro, marrone cuoio è un invito al tatto: come una pelle invecchiata bene, che migliora col tempo.
Il suo motore bicilindrico a V trasversale di 853 cc, pulsa come un cuore antico ma aggiornato, senza disturbare: 65 CV a 6.800 giri e una coppia generosa che ti accompagna fluida fin dai bassi regimi. Il telaio, come una struttura ingegneristica portante ben calibrata, dà stabilità senza togliere agilità. Le ruote a razze nere, il faro anteriore full LED con DRL ad aquila, sono dettagli di design che parlano di tradizione e modernità fuse in un unico gesto.
In sella, la mia percezione della strada è ottima: sento le giuste vibrazioni.
La V7 Centenario non è veloce per ansia di arrivare, ma per gioia di attraversare. Mi porta dove voglio, ma soprattutto mi porta dentro i luoghi — come un buon progetto, che non si limita a occupare spazio, ma si inserisce, rispettoso ma con la sua presenza importante.
GUSTI SON GUSTI, VERO… MA GUZZI SON GUZZI!!!! e la mia è la GUZZA!
10/14 settembre 2025 – LUNGO L’ITALIA…
Non sarà una fuga. Sarà un attraversamento.
Cinque giorni, diciotto soste, dieci regioni e circa 1.800 chilometri per unire due punti che, per me, sono molto più che sedi di lavoro: Saronno e Castellammare del Golfo.
Di solito, questo percorso si brucia in poche ore di aereo o un po’ di più (17) di autostrada.
Questa volta, invece, lo percorrerò in moto, in solitaria, lasciando che la strada detti il ritmo. Perché il tempo, quando è ben speso, è materia di progetto.
Ogni tappa sarà un tassello: dall’architettura visionaria della Rocchetta Mattei alla poesia minimalista della chiesa Santa Maria Assunta di Alvar Aalto; dai giganti contemporanei di Peccioli alle pietre medievali di Volterra; dai campanili di San Gimignano a Siena, con il suo cuore pulsante di Piazza del Campo.
Poi l’acqua sospesa del Trasimeno, le ferite ancora vive di Norcia, Amatrice e L’Aquila, i silenzi in legno di Opi da dove parte il valico Forca d’Acero che collega Abruzzo e Lazio.
E ancora, i colori della Costiera Amalfitana, le forme ceramiche di Vietri e la visita alla fabbrica Ceramica Solimene progettata dall’allora 33enne Architetto Paolo Soleri, grazie al suo felice rapporto con l’imprenditore ceramista Vincenzo Solimene; poi il vento dello Stretto a Villa San Giovanni.
In Sicilia, la piramide del 38º parallelo, le architetture folli di Villa Palagonia e, infine, Castellammare del Golfo, con il suo castello che guarda il mare.
Il 15 settembre, volente o no, dovrò essere a Castellammare del Golfo per alcuni appuntamenti lavorativi… GOOD LUCK!!
Ma comunque sarà un viaggio per rallentare, osservare, toccare i materiali, ascoltare storie e lasciarsi contaminare da luoghi e persone. Un itinerario dove ogni curva è un’idea, ogni sosta un progetto in potenza, e ogni chilometro un passo verso un’architettura che rispetta e dialoga con ciò che la circonda.
Ho contattato alcuni comuni e i due Ordini degli Architetti di Varese e Trapani, in attesa del loro Patrocinio… Ma ancora più importante ho prenotato un bel tagliando perché la GUZZA inizia ad avere 19.000 km! Andrà sotto i ferri il 4 settembre, pochi giorni prima della partenza.
Partenza il 10 settembre – Parti con noi… io e la GUZZA. Seguimi giorno per giorno e vivi il viaggio come se fossi in sella.
8 agosto 2025 - I 4 LAGHI!
Partiamo dal fondo (ORE 17:00)… il viaggio si è concluso con una tappa speciale. Mandello del Lario, casa della Moto Guzzi. Non vi racconto nulla… vi invito a visitarla!!! Magari durante il solito ritrovo annuale a settembre
Tutto è sul Lago Maggiore, a Ghiffa: partenza da lì: autostrada fino a Desenzano (Lago di Garda), dove ho incontrato gli ingegneri di SkyWall (https://www.skywall.it): in compagnia di Riccardo Bettini e Andrea Costa abbiamo visitato un cantiere in Xlam e discusso di soluzioni miste acciaio/legno, nuove tecnologie e modi concreti per ottimizzare i progetti che partiranno a settembre/ottobre 2025.
Lasciato il Garda, ho costeggiato l’intera sponda orientale del Lago d’Iseo, per poi risalire la Val Canonica lungo il fiume Oglio, tra rive fresche e silenziose che invitano a fermarsi per una pucciatina ai piedi (FATTO!!).
La vera sorpresa è arrivata a Schilpario, che non conoscevo, e al passo del Vivione, oltre 1800 metri: piccoli edifici in legno, ordinati e puliti, segherie con tavole pronte per essere lavorate. Non ho resistito: ho voluto toccare quel legno, diverso da quando arriva già trasformato in cantiere. Non poteva mancare una sosta al rifugio: un panino in compagnia di altri motociclisti, con i quali abbiamo scambiato qualche idea sui prossimi itinerari… poi via di nuovo noi 2 (io e la GUZZA).
Il rientro verso Saronno è stato un susseguirsi di paesaggi: la Valtellina, l’Aprica, Sondrio e il Lago di Como (ramo di Lecco), fino a Mandello.
Quattro laghi, due vallate, 650 chilometri circa e dodici ore (7-18:30) intense tra incontri, scoperte, paesaggi e architettura in movimento.